L’anno in corso è bisestile: vuol dire che il mese di febbraio conterà 29 giorni invece di 28. Una situazione che si verifica ogni 4 anni. Ma cosa significa bisestile? È una parola latina che viene da bisextilis (due volte sesto). Gli antichi romani contavano infatti due volte il sesto giorno prima delle calende di marzo (equivalente al 24 febbraio di oggi). In questo modo la durata dell’anno si allungava di un giorno.
Oggi per avere l’effetto di 366 giorni, e sincronizzare le stagioni, convenzionalmente si aggiunge un giorno al mese di febbraio. Se non si mettesse in pratica questo accorgimento, ogni quattro anni si accumulerebbe un giorno di ritardo; nel giro di circa 120 anni il giorno di Capodanno cadrebbe a inizio febbraio! La necessità di allungare la durata dell’anno ogni quattro deriva dal moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole, che non dura 365 giorni bensì 365 giorni e 6 ore.
Ogni quattro anni abbiamo quindi un ritardo di 24 ore, che viene equilibrato con l’introduzione del 29 febbraio.
E chi nasce il 29 febbraio come festeggia? Negli anni non bisestili possono scegliere se festeggiare il 28 febbraio oppure il 1 marzo.